Nella nostra rubrica dedicata alla cucina, oggi parleremo di uno degli oggetti del desiderio più richiesti negli ultimi anni: l’isola. In questo articolo faremo un po’ di chiarezza su quali sono le differenti tipologie e di sfatare il mito che vede l’isola solo nelle cucine dalle ampie metrature: quasi qualunque tipo di cucina può avere la propria isola, basta saper scegliere con accuratezza le soluzioni tecniche migliori e farsi consigliare da un buon architetto o arredatore.
Cosa viene considerato isola

I mobili che compongono una cucina sono solitamente accostati e prendono forma in base alla disponibilità di pareti libere da porte o finestre e agli allacciamenti di elettricità, acqua e gas. Le tradizionali forme a C e a U di piano cottura, lavello e area di lavoro, comprendono al di sopra e al di sotto spazi per la dispensa e gli elettrodomestici.
L’isola inserisce al centro dello spazio, staccato dalle pareti, un blocco di almeno 60 x 120 cm sul quale poter agevolmente lavorare. Nato con la conformazione base di cassetti e stipetti posti al di sotto di un unico piano regolare, negli ultimi anni ha acquisito popolarità e si è arricchito di lavello, piano cottura, banconi snack e tavoli aggiuntivi.
Vantaggi e svantaggi

L’isola è sicuramente un mobile di grande effetto, sia in cucine molto grandi che in spazi ridotti. Chi ama la casa e desidera personalizzarla, troverà sicuramente proposte con qualunque stile: raffinato, essenziale, professionale, rustico, classico ecc.
La posizione dell’isola, inoltre, crea una connessione tra la zona operativa e l’area living. Influenzati dalla cosiddetta “cucina all’americana” delle pellicole hollywoodiane, anche noi italiani abbiamo cominciato ad immaginaci dietro ampi piani super attrezzati, intenti a parlare con l’amico seduto al bancone.
La verità è che le abitudini culinarie dei protagonisti dei nostri film preferiti spesso però non coincidono con le nostre e, mentre i giovani yankee in 5 minuti consumano un sandwich al burro di arachidi, le nostre colazioni con pane e marmellata o i pranzi in famiglia, poco si adattano al ridotto spazio del bancone snack dell’isola.
Come decidere se l’isola è la soluzione migliore per la nostra cucina?
Cominciamo con lo studiarne le dimensioni minime, confrontarle con quelle della nostra stanza e comprendere la differenza tra isola semplice, isola con elettrodomestici ed isola con tavolo.
Isola semplice

L’isola semplice è forse ad oggi la tipologia più frequente nelle cucine italiane, sia perché spesso le dimensioni dell’area cucina e living non sono particolarmente ampie, sia perché gli allacciamenti di acqua ed elettricità necessari all’isola con elettrodomestici si trovano solo a parete e spostarli diventa costoso e di non facile gestione.
Il piano dell’isola è quindi la sola area di lavoro (con dimensioni minime di 60x120 cm) con sotto cassettiere e stipetti. Spesso una piccola parte dell’area sottostante viene lasciata libera per accostare 2 sgabelli, creando un bancone snack dove un paio di persone possano comodamente fare colazione.
L’area intorno all’isola deve necessariamente discostarsi dalle pareti della cucina di almeno 80 cm (meglio 110) per permettere agevolmente il passaggio e l’apertura delle antine.
Isola con elettrodomestici

L’isola con elettrodomestici amplia il concetto di semplice bancone da lavoro e lo arricchisce di lavandino e piano cottura. Cassetti e stipetti lasciano spazio alla lavastoviglie e a di sopra del piano cottura prende posto la cappa aspirante. Tutte queste funzionalità, però, prescindono la presenza degli allacciamenti necessari: gas, acqua, elettricità. Quindi se stai costruendo o ristrutturando casa, la scelta di avere l’isola in cucina dev’essere fatta in fase progettuale insieme al tuo architetto o geometra. Inoltre, la presenza di fornelli amplia lo spazio minimo dell’isola a 100x 150 cm e l’aggiunta di lavello lo allunga fino a 210 cm.
Isola con tavolo

L’isola con tavolo è, per così dire, un’evoluzione dell’isola semplice e dell’isola con elettrodomestici. Entrambe le tipologie, infatti, solitamente comprendono il bancone snack, una piccola zona di piano libera da cassettiere ed elettrodomestici sottostanti, alla quale vengono accostati degli sgabelli.
Una soluzione di questi tipo, però, necessita ovviamente di un tavolo con sedie dislocato in un’altra area della cucina. Quando questo non è possibile per questioni di spazio o quando vogliamo che la nostra isola diventi l’unica e indiscussa protagonista della stanza, possiamo arricchirla di un vero e proprio tavolo.
Legato all’area lavoro dell’isola, può essere in piano o leggermente rialzato rispetto al bancone quando utilizzato con sgabelli, oppure ribassato per l’uso con sedie tradizionali.